domenica 31 maggio 2009

Carta d'identità digitale di Christian Cozzoli

1988: La notte del 6 Febbraio risuona nella stupenda Catania un pianto di un bebè:sono nato, per la gioia dei miei e del mondo intero. Nella città etnea per l'occasione ci sono i fuochi d'artificio e la gente festeggia.
Scopro solo più tardi che c'è la festa patronale e Sant'Agata stava rientrando in cattedrale dopo la processione.
Ma io voglio continuare ad illudermi che quei fuochi fossero per me....

1994: Comincio le scuole. Niente da segnalare.

1994 (ma più tardi): Comincio a utilizzare una consolle dei miei fratelli, una Olivetti. Si collegava al televisore, inserivi la cassettina del gioco nello scomparto e partiva il giochino. Tutto comandato con la tastiera. Il gioco che più adoravo era Androids (mi faceva anche paura) in cui dovevi scappare dagli androidi in uno spazio fatto tutto di scale e piani.

1996: Arriva la PlayStation. Emozionatissimo e felice di averla non ci gioco quasi mai. a differenza dei miei fratelli e mio padre (che l'aveva comprata per me) che ci perdono le giornate. Ogni tanto mi diletto nel tennis oppure nella corsa con le macchine. Tranne quando ero con mio cugino e ci scattavamo di mazzate a Tekken.

1997: Il Tamagotchi!!! Come dimenticarsi quel simpaticissimo animaletto che ti svegliava alle tre della notte perchè o si era cagato addosso oppure aveva fame perchè il bisogno di prima gli aveva aperto lo stomaco
Nel frattempo compro anche i videogiochi portatili, quelli tipo nintendo. Ma sono vaghi ricordi.

1999: Primo cellulare. Un Bosch DualCom 738 di 1 mq. Non serviva a moltissimo perchè ancora nessuno dei miei amici l'aveva. Da allora ho posseduto circa 10 cellulari. Sempre più evoluti.
Nello stesso anno ricevo anche un'agenda elettronica, regalo della comunione. Adesso mi chiedo: ma cosa ci può fare un ragazzo di 10 anni con una agenda elettronica? Ne apprezzo l'utilità 9 anni dopo.

2000: Arriva il PC. Un Pentium 3 (ricordo solo questo) che all'epoca era una vera bomba. Comincio a usarlo in particolare per navigare su internet e per scaricare musica (glorioso Napster, ricordate?). Imparo subito a usarlo per editare testi e fare presentazioni in Power Point. Rifiuto come la peste Excel. Non sono ancora un manager .
Comincio anche a chattare. All'inizio esiste solo la chat di Jumpy, abbastanza divertente perchè era una delle più frequentate. Nasce in quest'anno anche la mia prima mail, ancora esistente, sempre con Jumpy.

2001: Creo un mio sito web utilizzando un programma reperito non so dove. Pieno di immagini, contenuti, link e collegamenti ipertestuali. Addirittura nascondo nell'impaginazione una sorpresa da trovare. MAI PUBBLICATO.

2002 Giugno: Tesina di terza media, tutta creata, riveduta e corretta con Word.

2002 Settembre: Comincio le superiori. Il computer non fa purtroppo parte integrante della didattica. Lo usiamo pochissimo.

2003: Comincio a dilettarmi con un po' di grafica. I risultati non sono male. Creo molte locandine e avvisi.
Mi viene affidata la redazione di un giornale parrocchiale. Tutto passa dalle mie mani, che poi editano e sistemano il layout delle pagine. Molto apprezzato il risultato finale. Nasce una seconda mail. (Forse ne sono nate altre nel frattempo ma ancora non ricordo)

2003-2006: Utilizzo sempre di più il computer per fare le cose più svariate, ma i principali ambiti sono tutti quelli di cui sopra.

2006: ECDL. Non imparo nulla di nuovo, a parte qualche formula di Excel ma almeno ora ho un attestato che dimostri quello che so fare. Questo è anche l'anno della scoperta di Messenger (di conseguenza ulteriore indirizzo e-mail) che mi accompagna ancora adesso. Anche se il prof. Converso lo odia.
Il pc bomba scoppia. Nuovo computer fisso.

2007 Luglio: Esami di maturità. Tesina realizzata sia in Word che in Power Point, ricca di elementi ipertestuali. Plauso generale per la realizzazione (e conseguente masterizzazione di N. 7 CD per i commissari d'esame).

2007 Settembre: Iscrizione all'uni. Tutto via telematica. Scelta del corso di laurea in Filosofie e Scienze della comunicazione e della conoscenza. Con l'ECDL salto le esercitazioni di informatica.
Tutto in questa università si fa per via telematica (tranne gli esami....) sicchè se hai problemi con PC o connessioni sei fregato.

2008: A Ottobre rimango senza linea ADSL. Grossi problemi in ogni campo.

2009: Arriva il portatile (il mio preferito, ACER AS 5530. Considerato che ho già un pc potente come fisso mi accontento di 3 GB di memoria e 250 di HD, processore AMD Athlon) e la connessione con il cellulare, necessaria perchè ancora non è stata ripristinata la linea fissa.
Comincia il corso di Ambienti Digitali. Sono costretto ad aspettare la connessione da casa per realizzare il blog e tutto il necessario per il corso.

2009 oggi: Sono qui, con la linea ripristinata da una settimana a scrivere la mia carta d'identità digitale.

mercoledì 27 maggio 2009

LIS e Teatro...Quando il movimento è comunicazione...

Ultimamente ricorrono sovente nella mia testa due possibilità: o i miei pensieri sono troppo ovvi, oppure la gente mi legge nel pensiero.
Tralasciando il preambolo, passiamo ai fatti. Quest'oggi, durante la lezione di alfabettizzazione in lingua dei segni mi è venuto in mente (e dopo è venuto in mente anche alla prof.ssa Chiricò,ecco il perchè dell'introduzione!) come siano importanti il movimento, la gestualità e la mimica tanto nel teatro quanto nella lingua dei segni. Molti dei concetti di quest'ultima passano, ad esempio, grazie all'espressione facciale, all'ampiezza o alla direzione del gesto che si fa con la mano. Anche nel teatro la gestualità e il movimento non sono lasciati al caso. Basti pensare che i primi esercizi che si fanno quando si intraprende l'attività teatrale non sono ne' di dizione ne' di interpretazione. Sono di movimento e mimica. Si cerca di acquisire, di fare proprio lo spazio scenico, di muoversi con padronanza.Ecco allora l'accostamento tra i due elementi. Ora magari qualcuno (o forse nessuno,chissà...) si domanderà : ma allora comunicare con la lingua dei segni, secondo te, è come fare teatro? Beh, io dico di si. Nel teatro gli elementi menzionati sopra servono per accentuare gli stati d'animo, le emozioni e sensazioni ma accompagnano la parola. Nella lingua dei segni essi sono, invece, le parole stesse. E' come se uno spettacolo teatrale si perpetrasse per una vita intera facendo a meno dell'aspetto verbale. Che se poi ci pensate un secondo, con il beneficio del dubbio, non è detto che quest'aspetto sia fondamentale.
Pensate a Beckett in "Aspettando Godot" ad esempio: la componente verbale esiste, ma ci dice tanto e non quanto su quello che succede. Le frasi non hanno una logica,i dialoghi sono inconcludenti. Il linguaggio quasi si esaurisce. E tutto sta lì, nei gesti, nella mimica, nel movimento.
Quella che vedrete qui è un po' una sintesi del mio confuso ragionamento, ed è testimonianza chiara di come teatro (in questo caso è opera, ma ho trovato anche notizie di spettacoli teatrali di cui però non ci sono video) e lingua dei segni si uniscano. Ditemi se notate la traduzione LIS o se sembra un tutt'uno con l'opera.


martedì 26 maggio 2009

Cos'è il teatro?

Primo post di questo blog, arrivato in ritardo grazie all'efficenza delle compagnie telefoniche che riattivano dopo 8 mesi le linee ADSL.
Lasciando perdere comunque questi aspetti meramente tecnici, ecco il mio blog che tratta dell'arte della recitazione (non s'era capito vero?), di quel mondo in cui la realtà e la finzione si incontrano fino a diventare un'unità inscindibile in cui ne' l'una ne' l'altra si riconoscono.